Racconti di fantasmi by Henry James

Racconti di fantasmi by Henry James

autore:Henry James
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: Einaudi
pubblicato: 2004-12-31T16:00:00+00:00


V.

Il giorno dopo, in treno, mi colpi il fatto che l'aver io ceduto tornasse del tutto a suo vantaggio; ero però abbastanza ferma nel mio proposito per tener duro. Salii la lunga collina fino al punto in cui si comincia a godere il panorama, poi bussai alla porta. Mi sentii un tantino disorientata perché le tende erano ancora accostate, e riflettei che, seppure l'assillo del rimorso mi aveva spinto fin lì di buon'ora, avevo certamente lasciato tempo alla gente di casa di alzarsi.

- In casa, signora? Ha lasciato la casa per sempre. Questo annuncio datomi dall'anziana cameriera mi allarmò in sommo grado.

- È partita?

- Mi scusi, signora, è morta -. Poi, vedendomi senza fiato all'udire la tragica parola: - È morta questa notte.

L'acuto grido che mi sfuggi risuonò alle mie stesse orecchie come una violenta profanazione di quell'ora. Mi parve, sul momento, di averla uccisa io; mi sentii svenire e scorsi come in una nebbia la donna che mi tendeva le braccia. Non ho memoria di ciò che accadde dopo, né di null'altro all'infuori di quella povera scioccherella della cugina che, in una stanza oscurata, dopo un intervallo che ritengo essere stato brevissimo, singhiozzava davanti a me in tono sommessamente accusatorio. Non so dire quanto tempo mi ci volle per capire, per credere e poi reprimere con immenso sforzo quel lacerante senso di colpa che superstiziosamente, insensatamente, era stato sulle prime quasi l'unica cosa di cui avessi avuto coscienza. Dopo il decesso, il medico era stato oltremodo saggio ed esplicito: spiegava tutto con una debolezza cardiaca da lungo tempo latente, probabilmente originata vari anni prima dalle agitazioni e dalle paure che le erano state causate dal matrimonio, quando aveva avuto scenate crudeli col marito, tanto da temere per la propria vita; ma chi poteva dire che chiunque, e tanto più una «vera signora», fosse effettivamente al riparo da ogni minima contrarietà? Un paio di giorni prima aveva subito quella della morte del marito; poiché poteva trattarsi di emozioni d'ogni genere, non soltanto motivate da dolore o da sorpresa. Quanto a quello, ella non aveva mai immaginato tanto prossima la sua liberazione: strano a dirsi, sembrava che il marito dovesse vivere a lungo quanto lei. Ma la sera prima, in città, certo doveva averne subita un'altra: era accaduto qualcosa che sarebbe stato indispensabile chiarire. Era rientrata molto tardi - alle undici passate - e alla cugina che le era andata incontro tutta ansiosa aveva detto che era stanca, che prima di salire doveva riposarsi un momento Insieme erano entrate nella sala da pranzo, mentre la sua compagna le suggeriva di bere un bicchiere di vino e si dava da fare alla credenza per mescerlo. Fu questione d'un attimo: quando la mia informatrice s'era voltata, la nostra povera amica non aveva avuto il tempo di sedersi; d'improvviso, con un piccolo gemito quasi impercettibile, s'era lasciata cadere sul divano. Era morta. Quale sconosciuta «piccola contrarietà» le aveva inferto il colpo? Quale emozione, nel regno del prodigioso, aveva effettivamente provato in città? Da parte



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